VACCINARE I NOSTRI FIGLI? IL PUNTO DI VISTA DI TRE MEDICI
La Tana, Torre Pellice 2018.
L’entrata in vigore dei nuovi obblighi vaccinali stabiliti nel 2017 ha aperto un dibattito nella società italiana, in particolare tra i genitori che mandano i figli all’asilo e alle elementari, circa la natura dei vaccini, la loro utilità o pericolosità e il metodo autoritario adoperato dallo Stato per imporli agli indecisi e ai refrattari. Una materia vasta e scottante dove in ballo non c’è solo la salute di noi tutti fin da bambini, ma anche l’impatto della tecno-scienza sugli individui e la società, il potere delle multinazionali farmaceutiche e, non da ultimo, il ruolo dello Stato nella gestione della sopravvivenza dei suoi sudditi.
Perché pubblichiamo questo libro?
Convinti che non sia con le leggi che si zittiscono le opinioni divergenti, vogliamo alimentare lariflessione traducendo e pubblicando un libro molto interessante sull’argomento che, pur avendo un approccio da manuale medico, ha il merito di essere sintetico e chiaro, alla portata di chiunque ma non per questo meno ricco di stimoli. È la voce dell’esperienza diretta di una donna che da tutta la vita sta dalla parte dei più piccoli: ecco perché i tre personaggi del suo libro paiono così sinceri, sono le raffigurazioni del suo percorso di vita che inizia dalle posizioni ufficiali di dottoressa Siringa, passando attraverso le esaustive critiche scientifiche di dottoressa Dubbio, per giungere alle stringate parole di dottoressa Natura. È quest’ultimo personaggio che ha destato la nostra attenzione e a cui vogliamo dare voce, una voce rara perché quasi tutte le pubblicazioni che trattano criticamente il tema delle vaccinazioni esprimono il punto di vista della dottoressa Dubbio, mentre pochi sono i contributi che affrontano la questione partendo da una visione completamente altra di salute e malattia. Ci teniamo qui subito a precisare che la parola “natura” non deve essere vista, a parer nostro, come un’entità astorica, sorta di divinità da cui discenderebbe un flusso di bene assoluto, ma come il contrario dell’artificializzazione e dell’industrializzazione della vita che caratterizzano gli ultimi secoli di storia dell’umanità.
Cosa ci dice dottoressa Natura?
Le parole di dottoressa Natura sono una sorta d’iniezione di fiducia, per cercare di sconfiggere la paura e la confusione che spesso ci colgono nel momento in cui dobbiamo decidere della salute nostra e, ancor più, di quella delle creature che custodiamo. Per quanto legittimo, infatti, troviamo limitante criticare i vaccini soltanto per paura delle reazioni avverse; il timore dei farmaci, dei loro effetti collaterali e delle schifezze che ci mettono dentro, oggi anche nanoparticelle, è più che legittimo, ed è un primo sentimento istintivo importante da ascoltare. La paura, infatti, è un sensore di allarme e una preziosa alleata. Ma va compresa, trasformata, forse superata. Dottoressa Natura ci aiuta in questo percorso, dandoci il coraggio di non temere i germi, di non aver paura di ammalarci e di avere fiducia nelle capacità rigeneranti della natura; ci fa riscoprire l’antica saggezza secondo cui le malattie infantili rafforzano la salute dei bimbi, e tramite episodi acuti, la febbre in primis, il corpo tenta di superare problematiche ricorrenti o croniche; ci fa cogliere la bellezza, la gioia e anche la necessità per un bambino di potersene stare malato per qualche settimana, al calduccio nel letto, ricevendo le attenzioni e le coccole dei suoi cari; ci permette di chiederci se le malattie abbiano un senso e quale, e di porci la domanda: come mai mi sono ammalato proprio io di questa malattia?